Usucapione bene immobile – Coerede
La domanda di questo articolo è questa: puo’ un coerede acquisire la proprieta’ di un bene immobile per usucapione??
Ebbene, parto subito col dirti che, in seguito alla morte di un soggetto, ove quest’ultimo dovesse avere piu’ eredi e gli stessi accettassero tutti l’eredità, sul complessivo patrimonio della persona defunta, si andrebbe a costituire una “comunione ereditaria”.
Nella comunione ereditaria, ciascun coerede ha diritto di partecipare alla stessa in misura proporzionale alla quota che la legge od il testamento gli attribuisce.
Detto questo, la comunione ereditaria non trova una specifica normativa nell’attuale codice civile e pertanto alla stessa vengano applicate, in quanto compatibili, le norme che regolano la comunione ordinaria disciplinata dall’art. 1102 c.c.
La suddetta norma prescrive che, ciascun coerede ha diritto di servirsi della cosa comune purchè non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri di farne uso secondo il loro diritto.
TOLLERANZA
La norma che ti ho sopra citato (art 1102 c.c.) da una prima lettura sembrerebbe quindi impedire il diritto del singolo coerede e comunista di poter invocare l’acquisto per usucapione della proprietà esclusiva di un bene immobile ereditario.
Infatti, se anche fosse un singolo coerede ad usare in via esclusiva la cosa comune e gli altri dovessero rimanere inerti, il potere di fatto da lui esercitato sulla cosa, pur avendo tutte le caratteristiche richieste ai fini di poter configurare l’usucapione del bene in suo favore, non sarebbe comunque ritenuto sufficiente a consentirgli di usucapire le quote degli altri coeredi.
Il motivo è semplice:
Si presume infatti che, il suo godimento del bene, non sarebbe altro che l’espressione del potere attribuito ad ogni comunista dalla norma ex art 1102 c.c. così come si presume, sempre in forza della predetta norma, che tale godimento sarebbe conseguentemente tollerato da parte degli altri comunisti.
Premesso tutto quanto sopra esposto, quale prova dovresti quindi fornire tu coerede che hai utilizzato il bene immobile in via esclusiva per molti anni al fine di poter ottenere l’accertamento dell’avvenuta usucapione delle quote di comproprietà spettanti agli altri tuoi coeredi sul bene immobile ereditario?
Ebbene, ti evidenzio come, tu singolo coerede potresti invocare l’acquisto per usucapione delle quote di comproprietà spettanti agli altri tuoi coeredi solo se il tuo possesso sul bene immobile avesse una caratteristica particolare ed ulteriore rispetto a quelle di norma rilevanti ai fini dell’usucapione: l’esclusività.
In buona sostanza, tu coerede avresti l’obbligo di dimostrare non solo di aver esercitato sul bene comune – per il tempo necessario ai fini dell’usucapione (20 anni) – un potere di fatto non violento, non clandestino e non equivoco, ma anche di aver esercitato tale potere come se tu fossi stato l’unico proprietario del bene e quindi in modo tale da escludere il godimento da parte degli altri coeredi.
Dovrai perciò provare che il godimento della cosa è stato totalmente esclusivo da parte tua in quanto posto in essere con attività del tutto incompatibili con l’uso da parte degli altri coeredi ed in contrasto con gli stessi.
Dovrai quindi dimostrare di aver posseduto il bene immobile non come comproprietario bensì come proprietario esclusivo.
Ovviamente questa tua volontà di usare il bene in modo esclusivo dovrà essere percebile quanto visibile all’esterno e quindi dovra’ risultare da condotte visibili da una generalità di soggetti anche se non effettivamente conosciute dagli altri tuoi coeredi e ciò al fine di poter superare la preclusione sopra ricordata della tolleranza della sua condotta da parte di questi ultimi.
In conclusione, ti posso dire, che dalla mia esperienza sul “campo” le cause di accertamento di usucapione sono sempre molto insidiose soprattutto in ambito familiare.
Spero di esserti stato utile con questo articolo e se hai necessita’ di approfondire l’argomento non ti resta che compilare il form e sarai ricontattato quanto prima.